Secondo un recente rapporto pubblicato da Mackenzie, solo in Europa (il mercato più maturo in fatto di fotovoltaico), ci sono circa 16 GW di impianti fotovoltaici che hanno già superato 10 anni di funzionamento dalla loro prima installazione.
La stragrande maggioranza di questi impianti, come ampiamente prevedibile, sta iniziando a “zoppicare” a causa della vetustà dei loro componenti principali: moduli e inverter. I guasti inattesi si moltiplicano, la producibilità effettiva diminuisce drasticamente, la redditività economica degli impianti inizia a vacillare pericolosamente.
Cosa fare? Per molti la soluzione è scontata: Revamping. In sostanza si sostituiscono i moduli e gli inverter con modelli di nuova generazione; questa politica gestionale tuttavia si rivela molto costosa, sia sotto l’aspetto economico (maggiori costi) che ambientale (produzione di rifiuti elettronici).
Secondo il Rapporto sulle Attività del GSE, nel solo 2019 in Italia, sono stati realizzati 17.357 interventi di modifica e/o sostituzione di componenti. Il 57% di questi interventi ha riguardato la sostituzione degli inverter.
Un modello economico basato su questo paradigma non è più economicamente e socialmente sostenibile.
Le soluzioni esistono ma è necessario riformulare il nostro modo di pensare; occorre sovvertire il classico approccio “compra-usa-getta” con un modello basato sul riuso e sul riciclo, ovvero passare da una mentalità “lineare” ad una “circolare”.
Nel caso degli inverter fotovoltaici, per esempio, è possibile progettare e implementare quello che noi amiamo definire la Circular Inverter Strategy, ovvero una politica gestionale circolare basata sulla conservazione del parco installato esistente, fondata su due capisaldi principali:
- Manutenzione Straordinaria Specialistica Preventiva
- Advanced SWAP
La Manutenzione Straordinaria Specialistica Preventiva consente di estendere la vita tecnica utile dei convertitori attraverso l’implementazione di attività specialistiche mirate sia sulla sezione di potenza (es. ripristino corretta dissipazione IGBT, sostituzione condensatori elettrolitici DC BUS, etc..) che sulla parte di comando/comunicazione/controllo (es. rigenerazione Gate Units, Control Units, etc..). Trattasi di una strategia preventiva finalizzata ad evitare guasti inattesi dovuti a fenomeni endogeni alla macchina.
L’Advanced SWAP, invece, è una strategia di manutenzione correttiva e/o a guasto che consiste nel “coprire” gli inverter oggetto di intervento con parti di ricambio critiche sempre disponibili le quali, all’occorrenza, possono essere utilizzate per il tempestivo ripristino della normale funzionalità dell’inverter a seguito di guasto inatteso.
Cosa c’è di nuovo rispetto alle tradizionali politiche manutentive messe in atto fino a ad oggi dai normali O&M Contractor? Semplice: la rigenerazione in laboratorio delle parti oggetto di guasto e la conseguente ricostituzione dello stock iniziale di parti di ricambio.
In questo modo, si innesca un circolo virtuoso teoricamente infinito, senza produzione di rifiuti elettronici e senza l’impiego di componenti di nuova produzione.
Questa strategia, particolarmente adatta alla gestione degli inverter obsoleti e/o discontinuati su parchi fotovoltaici di taglia Utility Scale, può essere declinata, con opportuni accorgimenti, sia sui convertitori “modulari” che su quelli caratterizzati da architettura “monoblocco”.
Oltre che innegabili vantaggi di natura ambientale, la concreta implementazione di questa politica consente di ottenere molteplici benefici economici grazie all’effetto combinato tra minori costi di ripristino e ottimizzazione delle tempistiche di intervento.
Fenomeni recenti quali COVID-19, difficoltà di approvvigionamento di materie prime e semilavorati, drammatica dilatazione delle tempistiche di consegna, inoltre, hanno reso ancor più sensata l’applicazione di una strategia basata sulla conservazione dell’esistente rispetto alla sostituzione con apparecchiatura di nuova produzione.
Per cui cosa stai aspettando? It’s Time to Go Circular!